Bed as a boat – 10 October 2016 – 24th Dream

In lingua italiana ↡

Bed as a boat – 10 October 2016

“Lately I often dream of two or more dreams a night, some particular energy is flowing into me, without my knowledge.

Also this time I dreamed of the new details, especially the second which was much more vivid and particular.

And again, the element of water, this time it is a sea, or an excessively large lake, and here I enter the scene, with my cousin G, we were sailing on a small boat, but ridiculously soon it had turned into one floating bed.

We both tried to row, but we sailed with a rather slow speed, because the sea was so calm and flat, as well as the cloudless blue sky, there was a particular quiet.

Looking around, the water did not seem so crystalline, or perhaps it was too deep to grasp its clarity, but it was of a bright emerald color, which entered into a strong contrast between the two different colors between sea and sky.

My feelings were always calm, with a hint of surprise, of being on a floating bed sailing peacefully.

After a few moments, our strange boat had finally docked in a small port, with an architecture that reminded me very much of the Arab one, there were people who were working, probably fishermen, they had a dark ethnicity, a complexion which resembled the Turkish one.

I had asked them with some unknown question, after a brief conversation, I had caught a word from them: – Istanbul -, but I had no idea what they meant, not even the motivation for having only remembered that word referring to a well-known city…”

10 October 2016

23th Dream

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Letto come una barca? – 10 Ottobre 2016

“Ultimamente sogno spesso due o più sogni a notte, qualche particolare energia sta fluendo in me, a mia insaputa.

Anche stavolta ne ho sognato i nuovi dettagli, specialmente il secondo che è stato molto più vivido e particolare.

E di nuovo, l’elemento acqua, stavolta è uno mare, o uno lago eccessivamente esteso, e qui entro in scena io, con mio cugino G, che stavamo navigando su una piccola barca, ma ridicolmente ben presto s’era tramutato in uno letto galleggiante.

Entrambi cercavamo di remare, ma solcavamo con una velocità piuttosto fiacca, perché il mare era cosi calmo e piatto, così come il cielo che era blu senza nuvole, c’era una particolare quiete.

A guardare intorno, l’acqua non sembrava così cristallina, o forse era troppo profonda per cogliere la sua  limpidezza, ma era di colore smeraldo luminoso, che entrava in uno forte contrasto tra i due colori diversi tra mare e cielo. 

Le mie sensazioni erano sempre tranquilli, con uno pizzico di sorpresa, di trovarmi su uno letto galleggiante a navigare serenamente.

Dopo qualche istante, la nostra strana barca finalmente s’era attraccata in uno porto di piccole dimensioni, con una architettura che mi ricordava molto quella araba, c’erano delle persone che stavano lavorando, probabilmente pescatori, avevano una scura etnia, di una carnagione che somigliava a quella turca.

Avevo chiesto a loro con qualche ignota domanda, dopo uno breve dialogare, avevo colto una parola da parte loro: – Istanbul -, ma non ne avevo idea che cosa intendevano, nemmeno la motivazione di aver ricordato solo quella parola che riferiva a una nota città…”

10 Ottobre 2016

24° Sogno

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