In lingua italiana ↡
Magical gothic dream – 18 October 2016
“The dark dreams have returned.
There was a rather gloomy environment, as if the sky were completely immersed in the bath of gray clouds, it gave a feeling that there was a lot of humidity and incessant rain even if I didn’t see them or even feel them.
I was under an arch, of a magnificent cloister built from a beautiful and dark Gothic architecture, decorated by the engravings on the supporting columns, the edges of the pointed windows were protected by thin layers of glass tinted with bright colors but always gloomy, all seasoned with one refined internal courtyard.
There was a woman, unknown, with a light-colored dress, perhaps almost white, long up to almost touching the ground, she had just seen a person who was with me, at my side, probably my younger sister, to greet her, gave the impression that they knew each other.
But she didn’t look at me, she didn’t even talk to me, I asked her why she didn’t notice me, she showed herself all cold, with an icy heart, she replied that she didn’t want to greet me because she was angry and disappointed from me.
Shortly after I invited her to go away with me, to start a brief exchange of words, I was so confused and needed to understand her reasons for her hatred of her towards me.
We had sat down somewhere, perhaps on the walls that enveloped the courtyard, the woman had immediately told me that she had recently thrown herself off a building and that her legs were still wounded, you could see her legs that they were so battered, bruised, with some parts of the bones that were so deformed that they pushed out against the skin, in that instant I started to worry and saddened and asked her why she did it, although I didn’t understand why she was on me telling those things and above all I did not understand what I was involved in, despite this she had accused me angrily of her suicidal actions.
The confusion was so great that it filled my mind with guilt and sorrow, even if I hadn’t done anything.
A few scenes later, she had vanished, I felt like I was another person, another character, even the place had turned into a different zone, the atmosphere had remained the same, but the floor and the surroundings no, it was muddy and stale, in a confused path in a lost place in the void somewhere in nature.
For some particular reason I was trying to call someone to come to me, by voice, to be able to gather a group of people because we had to go away, I had pulled an object out of one of my many pockets of my long wet hunter’s wandering jacket, it was a sort of handle.
I had virtually “operated” that handle in front of me, in the void, and a sort of particular magical portal appeared, it was a circle, inside there were various shades of yellow orange that rotated itself in one direction.
After that we had infiltrated ourselves using our heads first, thus transporting us to another dimension, and this place was not as clear or serene, in front of me I saw only a kind of particular grated elevator, typical of those of the old industrial factories or those of mines.
The dream with a medieval touch ended like this.”
18 October 2016
30th Dream
Sogno gotico magico – 18 Ottobre 2016
“I sogni cupi sono ritornati.
C’era uno ambiente piuttosto tetro, come se il cielo fosse completamente immerso nel bagno delle nuvole grigie, dava una sensazione che ci fosse tanta umidità e incessante pioggia anche se non li vedevo e nemmeno li percepivo.
Ero sotto un’arcata, di uno magnifico chiostro costruito da una bellissima ed oscura architettura gotica, decorata dalle incisioni sulle colonne portanti, i bordi delle finestre appuntite erano protette dai sottili strati di vetro tinti dai colori vivaci seppur sempre tetri, tutto condito da uno raffinato cortile interno.
C’era una donna, sconosciuta, col vestito chiaro, forse quasi bianco, lungo fino a quasi sfiorare per terra, aveva appena visto una persona che era con me, al mio fianco, probabilmente la mia sorella minore, per salutarle, dava l’impressione che si conoscessero.
Ma a me non guardava, nemmeno mi parlava, le avevo chiesto perché non mi notasse, lei s’era mostrata tutta fredda, dal cuor di ghiaccio, mi aveva replicato che non voleva salutarmi perché era arrabbiata e delusa da me.
Poco dopo l’avevo invitata di allontanarci con me, per iniziare uno breve scambiare di parole, ero così confuso e necessitavo di comprendere le sue motivazioni del suo astio nei miei confronti.
C’eravamo messi a sedere da qualche parte, forse sui muretti che avvolgevano il cortile, la donna mi aveva subito narrato che recentemente s’era buttata giù da uno palazzo e che le sue gambe erano ancora ferite, s’intravedeva le sue gambe che erano così malconce, piena di lividi, con alcune parti delle ossa che erano così deformate che si spingevano fuori contro la pelle, in quell’istante iniziavo a preoccuparmi ed intristito e le avevo chiesto perché l’avesse fatto, nonostante non capissi perché mi stesse raccontando quelle cose e sopratutto non comprendevo che cosa c’entravo io, malgrado ciò lei mi aveva accusato con ira delle sue azioni suicide.
La confusione era così tanta, che mi riempiva la mente di colpa e di dispiacere, seppur non avessi fatto nulla.
Qualche scena più tardi, lei era svanita, io mi sentivo come se fossi un’altra persona, un’altro personaggio, pure il luogo s’era tramutato in uno posto differente, l’atmosfera era rimasta la stessa, ma il pavimento e l’intorno no, era fangosa e stangante, in uno confuso sentiero in uno posto sperduto nel nulla da qualche parte della natura.
Per qualche motivo particolare cercavo di chiamare qualcuno di venire da me, a voce, per poter radunare uno gruppo di persone perché dovevamo andare via, avevo tirato fuori uno oggetto a una delle mie tante tasche della mia bagnata lunga giacca da cacciatore errante, era una sorta di maniglia.
Virtualmente avevo “azionato” quella maniglia davanti a me, nel vuoto, ed era apparsa una sorta di particolare portale magico, era cerchio, al suo interno c’erano vari sfumature di color arancione giallo che ruotava sé stessa verso una direzione.
Dopo di che c’eravamo infiltrati dentro usando per prima le nostre teste, trasportandoci così in un’altra dimensione, e questo posto non era altrettanto chiaro o sereno, di fronte a me, vedevo solo una sorta di particolare ascensore inferriato, tipico di quelle della vecchie fabbriche industriali o quelle delle miniere.
Il sogno dal tocco medievale era finito così.”
18 Ottobre 2016
30° Sogno
(If you want to read it in different language, please press here, or/and go to above to right of the page and click the points ones ( … ) and select the language as you wish, sorry for the disturbing and thank you very much)
Foglia di Tengu 