Crimson phoenix – 17 November 2016 – 46th Dream – ?

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Crimson phoenix – 17 November 2016

Magnificent dreams.

After a particular evening, the emotions and thoughts were so deep, but at the same time serene and peaceful, I had recalled singular energies that had pushed my shaky and drowsy body onto the bed, to consume a sweet sleep.

It was a rare occurrence for me to relax so much.

They are two short and separate scenes, I admit that they were probably not just simple dreams, not even lucid dreams, this time they were more, I was completely conscious, as if the scenarios I saw were some of my remote memories which I was naturally trying to remember them.

“As soon as I opened my eyes, the scenery in front of my sight still did not finish changing, of transforming itself, I waited for a moment, patiently, until the scene finally reached the necessary sharpness to better favor my seeing.

I immediately realized that I was inside a narrow corridor, the walls were so high, mercilessly eaten by the moss and lush climbing plants, only in some places could the contrasting red bricks hidden behind those green walls be glimpsed.

The roofs, which protected the building from the aggressions of time and nature, no longer existed, the feeling of abandonment inhabited those parts.

I understood that they were the ruins of an unknown and ancient castle, its elegance and refinement had been lost for a distant time, but the beauty was still preserved, intertwining with nature.

The lighting that lived in that place was natural and soft, typical of a rainy day.

About ten meters from me, I noticed that there was someone, it seemed that he was waiting for me to be able to welcome me into his home.

The first feature that conquered me was her tail feathers, which were so long that they spread out on the stone floor, it looked like a long wedding dress, her neck was oblong and curvy, clearly she wasn’t a person, she had all the characteristics that mirrored it to a phoenix, instantly sensed that it was a link between it and my guiding spirit, but strangely it was not bright blue, but fiery red.

In a single moment that our gazes were met, he softly lifted, hopping, on the walls and on the floor, as if he were dancing in a long crimson silk cloak, his movements were of such magnificence that they mesmerized me.

She walked away, stopped, turning her fierce gaze on me, I followed her, he continued to keep his distance every time he approached me by hopping away, she went on like this, repeating the action, as if he were carefully trying to guide me, through the narrow labyrinth made up of countless corridors.

I did nothing but follow her, gradually, i began to perceive that I was trespassing into a new and unknown dimension.

After the continuous turning between different corridors, following a precise path, she finally stopped, in a dead end, in front of a dark portal, it was so dark that not even natural light dared to go beyond it.

I tried to get close, with success, to the phoenix, in front of that black door, I shyly turned my face towards it, she too in complete stillness looked at me, I could smell the perfume impregnated on his wings, on his feathers, it offered me a soothing smell of plants that I probably never knew.

The crimson phoenix seemed to communicate to me silently, cryptically, that perhaps only my soul could understand them, after a short and deep look, suddenly he detached, released his mighty claws from the floor, flew quickly away, towards the interior of the dark door, spread its wide wings, unleashing the bright sparks, let out a powerful screech with its long, wide-open beak, as if it were trying to summon something, or someone.

And in an instant he became dark, abruptly interrupting that fascinating and mysterious moment.”

17 November 2016

46th Dream

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Fenice cremisi – 17 Novembre 2016

Magnifici sogni.

Dopo una particolare sera, le emozioni e pensieri erano così profonde, ma allo stesso momento serene e pacifiche, avevo richiamato singolari energie che mi avevano spinto il mio traballante ed assonato corpo sul letto, per consumare uno dolce dormire.

Era uno evento raro per me rilassarmi così tanto.

Sono due brevi e separate scene, ammetto che probabilmente non si trattavano soltanto dei semplici sogni, nemmeno sogni lucidi, stavolta erano di più, ero del tutto cosciente, come se i scenari che scorgevo fossero alcuni dei miei remoti memorie i quali stavo naturalmente cercando di ricordarli.

“Appena aprii gli occhi, lo scenario davanti alla mia vista ancora non finì di modificarsi, di tramutarsi, aspettai per un’istante, pazientemente, fino quando la scena finalmente raggiunse la nitidezza necessaria per favorirmi meglio il mio scorgere.

Immediatamente mi accorsi che fui all’interno di uno stretto corridoio, i muri furono così alti, mangiati senza pietà dal muschio e dalle lussureggianti piante rampicanti, solo in alcuni punti s’intravidero i contrastanti mattoni rossi celati dietro quelle pareti verdi.

Non esisterono più i tetti, che proteggessero il palazzo dalle aggressioni del tempo e della natura, la sensazione dell’abbandono abitò da quelle parti.

Capii che furono le rovine di uno sconosciuto ed antico castello, la sua eleganza e la sua raffinatezza andarono perdute da uno lontano tempo, ma la bellezza si preservò ugualmente, intrecciandosi con la natura.

L’illuminazione che abitò in quel luogo fu naturale e soffusa, tipica di una giornata piovosa.

Ad una decina di metri da me, notò che ci fu qualcuno, sembrò che stette attendendo me per poter accogliermi nella sua dimora.

La prima caratteristica che mi conquistò furono le sue penne della coda, che furono così lunghe che distesero sul pavimento di pietra, parve come uno lungo abito da sposa, il suo collo fu oblungo e sinuoso, chiaramente non fu una persona, ebbe tutte le caratteristiche che lo rispecchiarono a una fenice, istantaneamente percepì che si trattò di uno collegamento tra essa con il mio spirito guida, ma, stranamente, non fu blu brillante, ma rosso fuoco.

In uno solo momento che i nostri sguardi furono incrociati, egli si sollevò morbidamente, saltellò, sui muri e sul pavimento, come se stette danzando con indosso uno lungo mantello di seta cremisi, i suoi movimenti furono di tale magnificenza che mi ipnotizzarono.

S’allontanò, si fermò, voltando il suo fiero sguardo su di me, io la seguì, egli continuò a mantenersi la distanza ogni volta che mi avvicinò saltellando via, proseguì così, ripetendo l’azione, come se stette cercando attentamente di guidarmi, attraverso il stretto labirinto composto dai innumerevoli corridoi.

Non feci altro che seguirla, via via, iniziò a percepire che stessi sconfinando in una nuova ed ignota dimensione.

Dopo lo continuo svoltare tra diversi corridoi, seguendo uno preciso percorso, egli finalmente si fermò, in uno vicolo cieco, davanti a uno portale oscuro, fu così scura che nemmeno la naturale luce osò oltrepassarlo.

Io tentò di avvicinarmi, con successo, alla fenice, davanti a quella porta nera, timidamente volsi il mio volto verso ad essa, anch’egli in completa quiete mi guardò, potei sentire il profumo impregnate sulle sue ali, sulle sue piume, mi offrì uno rilassante odore di piante che probabilmente mai conobbi.

La cremisi fenice sembrò comunicarmi in silenzio, cripticamente, che forse solo la mia anima riuscì a capirle, dopo uno breve e profondo sguardo, improvvisamente egli staccò, mollò i suoi possenti artigli dal pavimento, volò velocemente via, verso l’interno di quella oscura porta, aprì le sue ampie ali, sprigionando le brillanti scintille, lanciò uno potente stridio con il suo lungo becco spalancato, come se stesse cercando di richiamare qualcosa, o qualcuno.

E in un’attimo si fece buio, interrompendo bruscamente quell’affascinante e misterioso momento.”

17 Novembre 2016

46° Sogno

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